sabato 21 luglio 2012

 

Sono in una camera di albergo con balcone che affaccia sulla città. Con me ci sono tutti i miei amici. Stanno organizzando per andare a ballare, parlano concitati. Alla fine si decidono ed escono, ma scendendo dal balcone. Io gli dico che li raggiungerò a breve, mentre mi aggiro per la stanza. Sono terrorizzato dall’idea di dimenticarmi qualcosa di fondamentale. Un gruppetto è rimasto e continua a chiacchierare, mentre io mi rendo conto che è sempre più tardi. Sul comodino c’è un registratore, ci sono incisi dei colloqui di lavoro e mi viene in mente che non ho registrato il mio, pazienza.

 Alla fine mi decido, indosso le ciabatte (?) e vado verso il balcone. Lascio le luci della stanza accese. Salgo sulla ringhiera e guardo giù. Il balcone successivo è diversi metri più in basso, prendo la rincorsa e atterro. Guardo il successivo. Due o tre balconi dopo dovrò camminare su una rete di fili del tram appena visibile, sospesa sul vuoto.

1 commento: